Comunicato stampa: sulle ragioni della astensione e sulle posizioni di ANM Emilia Romagna

Gli avvocati penalisti presenti a Modena in Piazza Mazzini giovedì 24 e venerdì 25 per spiegare ai Cittadini modenesi le ragioni della astensione dalle attività giudiziarie proclamata a livello nazionale per la difesa dell’indipendenza della funzione giudicante e per rilanciare la battaglia per la separazione delle carriere dei magistrati.

L’Unione delle Camere Penali Italiane ha deliberato l’astensione degli avvocati dalle udienze penali e da ogni attività giudiziaria per la grande preoccupazione destata dalla vicenda della sostituzione del giudice di Verbania che aveva deciso di non convalidare per mancanza dei presupposti di legge i fermi disposti nelle indagini relative alla tragedia della funivia “Mottarone”.
La sostituzione di quel giudice da parte del presidente del Tribunale di Verbania – formalmente motivato da incerte ragioni burocratiche, un unicum – era infatti, anche, avvenuta in seguito all’improvvido attacco mediatico della procuratrice della repubblica.
Il caso è emblematico e ha destato fortissima preoccupazione tra i penalisti italiani perché sintomatico della necessità, non più rinviabile, di separare le carriere dei magistrati inquirenti da quelle dei magistrati giudicanti.

Il tema è dibattuto ormai da decenni e nel 2017 era stata depositata una proposta di legge di riforma costituzionale di iniziativa popolare, sostenuta da oltre 70.000 cittadini, compresi moltissimi modenesi.
I penalisti intendono oggi riportare all’attenzione del Parlamento la necessità di approvare quella proposta di riforma, tanto più dinanzi all’avvio di una nuova campagna referendaria che – seppure con orizzonti diversi – perseguirebbe lo stesso fine: rafforzare l’indipendenza dei giudici dalle procure.
Come rilevato dall’U.C.P.I., la comune appartenenza di Pubblici Ministeri e Giudici al medesimo ordine, al medesimo organo di autogoverno, alla medesima rappresentanza associativa, ai medesimi percorsi professionali, consente ai primi di esercitare, anche grazie alla natura eminentemente politica e fortemente mediatica dell’attività inquirente, una supremazia ed una forza di condizionamento degli uffici giudicanti non più tollerabili.

Stupisce dunque la posizione espressa in questi giorni dell’ANM emiliano-romagnola laddove ha affermato che questa astensione degli avvocati rappresenterebbe un attacco all’unità ed alla indipendenza della magistratura.
É infatti vero il contrario: da sempre le camere penali conducono una battaglia democratica per ottenere la separazione delle carriere, il cui primo risultato sarebbe il rafforzamento della indipendenza e della terzietà del giudice che costituisce il presupposto necessario per assicurare l’imparzialità della decisione.
Stupisce ancor di più – e preoccupa – l’accusa di disonestà intellettuale e di mancanza di collaborazione lanciata dall’associazione dei magistrati all’avvocatura.
In un sistema democratico degno di questo nome occorre infatti coltivare l’idea di un potere giurisdizionale che sia garante dei diritti di libertà dei cittadini di fronte all’autorità dello Stato, all’azione dei pubblici ministeri, agli atti investigativi della polizia giudiziaria che ai pubblici ministeri risponde.
L’attuale momento storico, caratterizzato dalla estrema fragilità dell’organo di governo della magistratura, il CSM, impone di certo uno sforzo comune per consentire il recupero di credibilità del sistema della giustizia penale, ma con la consapevolezza che nulla potrà più essere come prima.

Il Consiglio direttivo della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux


Allegati:
Volantino
Delibera locale di solidarietà alle Camere Penali piemontesi
Comunicato stampa distrettuale
Delibera distrettuale di solidarietà alle Camere Penali piemontesi
Delibera UCPI di proclamazione di astensione

Comunicato stampa [PDF]

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