Comunicato stampa distrettuale sulle ragioni dell’astensione del 24 e del 25 giugno 2021

Coordinamento delle Camere Penali dell’Emilia-Romagna
Astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria per i giorni 24 e 25 giugno 2021
Comunicato del 23 giugno 2021


Le Camere Penali dell’Emilia-Romagna aderiscono all’astensione dalle udienze e da ogni attività
giudiziaria proclamata dalla Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane con delibera del 11 giugno
2021.
La decisione assunta dal Presidente del Tribunale di Verbania (riassegnazione del procedimento c.d.
“Funivia Mottarone” ad altro GIP, diverso da quello che – incaricato della convalida del fermo di alcune
persone ritenute indiziate di reato – assumeva provvedimenti di diniego, scarcerando gli arrestati),
riservata, crediamo non a caso, unicamente a quel procedimento e non ad altri assegnati a quello stesso
GIP, è, proprio per questo, un “implausibile formalismo burocratico” di straordinaria gravità.
Quanto accaduto a Verbania, rende necessario riportare al centro del dibattito politicoil tema della
“separazione delle carriere”.
Si tratta di un obiettivo – quello della separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri – la cui
realizzazione non è più prorogabile perché è scritto nella nostra costituzione, ed è quello proclamato
dall’art. 111 il quale – come noto – impone che il giudice sia non solo imparziale ma anche terzo. E
terzietà non può che significare appartenenza del giudice ad un ordine diverso da quello del pubblico
ministero.
Crediamo – oggi più che mai – che la terzietà possa essere perseguita solo attraverso una separazione
degli ambiti ordinamentali, organizzativi e disciplinari cui appartengono il giudice e il pubblico ministero.
Non si tratta – come scrive l’ANM Giunta distrettuale Emilia Romagna in un comunicato di pochi giorni
fa – di un attacco all’unità e all’indipendenza della Magistratura; non si tratta di mettere in discussione
provvedimenti di tipo organizzativo che, laddove rispondenti ai criteri tabellari, rappresentano – questo
si – uno strumento a tutela e garanzia dell’applicazione del principio del giudice naturale precostituito
per legge; né si tratta di creare propagandistiche contrapposizioni con la magistratura.
Al contrario.
Proprio perché i temi della giurisdizione coinvolgono i diritti di tutti, riteniamo che il “controllore” (il
giudice) e il controllato (il pubblico ministero) non possano appartenere ad un unico ordine, non possano
essere sottoposti al potere disciplinare di un unico organo, non possano condividere i medesimi
meccanismi di selezione elettorale della loro classe dirigente.
In un sistema democratico degno di questo nome – proprio in nome di quella onestà intellettuale e lealtà
auspicate dalla ANM in quello stesso comunicato – occorre coltivare l’idea di un potere giurisdizionale
che sia garante dei diritti di libertà dei cittadini di fronte all’autorità dello Stato, all’azione dei pubblici
ministeri, agli atti investigativi della polizia giudiziaria che ai pubblici ministeri risponde.
Occorre quindi ribadire – e le giornate di astensione saranno una buona occasione per farlo – che al
fine di dare piena attuazione alla scelta in senso accusatorio del processo penale è necessario
intervenire per rendere effettiva la terzietà del giudice che costituisce, appunto, il presupposto
dell’imparzialità della decisione.
Il Coordinamento delle Camere Penali dell’Emilia-Romagna

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