Penalisti modenesi in astensione: la giustizia penale all’epoca del giustizialismo (volantino)

L’avvocatura ed i cittadini non possono accettare passivamente la
vittoria del diritto penale populista.
I penalisti italiani chiedono all’attuale governo di abbandonare la visione
illiberale che fino ad oggi lo ha guidato nelle scelte in materia penale,
dove alla compressione delle tutele dei cittadini si unisce la volontà di
risolvere ogni problema sociale creando nuove fattispecie delittuose o
aumentando inutilmente le pene per quelle già esistenti, ignorando
volutamente le terribili condizioni delle carceri italiane e delle persone lì
detenute.
Nel solo mese di gennaio sono già 13 i suicidi avvenuti nelle carceri
italiane, sintomo emblematico del fallimento dell’esecuzione penale.
Si assiste ad un sempre maggiore ricorso al carcere come panacea di
ogni male mentre manca del tutto la volontà di attuare vere politiche tese
alla rieducazione dei rei, come dovrebbe essere in obbedienza alla
nostra Costituzione ma anche e soprattutto perché è dimostrato come
queste rappresentino il modo più efficace per evitare la commissione di
nuovi crimini da parte dei soggetti già condannati.
Le ultime novità legislative invece ampliano ancora l’uso della pena
detentiva: dal codice rosso all’ultimo pacchetto sicurezza, dalla volontà
di criminalizzare i dodicenni alla mancanza di qualsiasi riscontro fattuale
alle promesse di eliminare le norme antiimpugnazione
fino alle appendici più illiberali delle norme sulle intercettazioni rendono evidente
il disegno complessivo.
È di fondamentale importanza comprendere che ad essere minacciati
sono i diritti di tutti i cittadini, perché, in virtù di una supposta efficienza
della giustizia, si vogliono sacrificare le garanzie poste a tutela,
soprattutto, dei più deboli tra di noi.
Il vulnus più evidente all’esercizio del diritto di difesa resta la necessità
di uno specifico mandato ad impugnare rilasciato dall’imputato,
prerequisito che rende fatto impossibile – soprattutto ai difensori d’ufficio
– impugnare le sentenze di tutti quei soggetti che, per qualsiasi motivo,
non abbiano più, o che addirittura non abbiano mai avuto, contatti con il
difensore designato dallo Stato a garantire l’equità del processo.
Per tutte queste buone ragioni l’Unione delle Camere Penali Italiane ha
deciso di paralizzare l’attività giudiziaria invitando gli avvocati penalisti
ad astenersi dalle udienze nei giorni 7, 8 e 9 febbraio 2024 e invita i
cittadini a partecipare all’incontro dal titolo “La giustizia penale all’epoca
del giustizialismo. la dignià calpestata”, che si terrà venerdì 9 febbraio
alle ore 15 presso la Camera di Commercio di Modena.

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