19/12/17 | Penalisti modenesi in stato di agitazione per i gravi ritardi nei pagamenti dei compensi per le attività svolte a favore dei meno abbienti

A TUTTE LE REDAZIONI

COMUNICATO STAMPA

Penalisti Modenesi in stato di agitazione per gli eccessivi ritardi nelle procedure amministrative per il pagamento dei compensi per le attività svolte dagli avvocati a favore dei meno abbienti e degli imputati irreperibili.

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux, su mandato della Assemblea degli iscritti, ha deliberato lo stato di agitazione per denunciare i gravi e non più tollerabili ritardi nelle procedure amministrative per il pagamento dei compensi per le attività svolte dagli avvocati a favore dei meno abbienti e degli imputati irreperibili.

Come noto, nell’ambito del procedimento penale i cittadini non abbienti hanno la possibilità di richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato. Si tratta di un diritto fondamentale, attraverso il quale si garantisce una difesa qualificata anche a chi, imputato o persona offesa, non abbia i mezzi economici necessari a sostenere i costi della difesa.

In relazione a tali attività, l’avvocatura ha sottoscritto uno specifico prontuario con il Tribunale per agevolare l’iter burocratico di liquidazione dei compensi così determinando, almeno in teoria, un accorciamento dei tempi per il pagamento da parte del Tribunale. Analogo protocollo è auspicato da molto tempo anche in relazione all’attività svolta davanti al Giudice di Pace.

Nonostante l’esistenza di un percorso chiaro tuttavia, nel corso degli ultimi mesi, i Penalisti modenesi componenti l’osservatorio “patrocinio a spese dello Stato”, hanno purtroppo rilevato inammissibili disfunzioni inerenti la fase successiva al provvedimento di liquidazione delle istanze presentate in qualità di difensori d’ufficio e di parti ammesse al patrocinio a spese dello Stato.

Simili violazioni, nonostante l’impegno profuso da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, si protraggono ormai da molto tempo ed incidono negativamente sull’inviolabile diritto di difesa del cittadino, nonché su quello del difensore di percepire la congrua retribuzione per le attività svolte, frustrando in tal modo il principio inviolabile di difesa anche a favore delle persone in maggiore difficoltà.

La Camera Penale auspica una rapida soluzione del problema, riservandosi altrimenti ulteriori forme di protesta.

(Il consiglio direttivo della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux)

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