Mi hanno torturato solo un po’
L’Osservatorio “Carcere e Magistrato di Sorveglianza” della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux esprime forte preoccupazione per la formulazione del testo di legge in materia di tortura che verrà discusso alla Camera perché talmente distante dalle norme internazionali.
L’Osservatorio “Carcere e Magistrato di Sorveglianza” della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux, in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale di supporto alle Vittime della tortura, esprime profonda delusione per il disegno di legge in materia di tortura, già approvato dal Senato in data 17 maggio 2017, e in discussione alla Camera dei Deputati il prossimo 26 giugno.
Lo Stato italiano, infatti, nonostante gli impegni assunti a livello internazionale con la ratifica del Convenzione ONU contro la tortura e le diverse condanne da parte della Corte di Strasburgo, l’ultima del 22 giugno, per l’inadeguatezza della legislazione italiana a punire e prevenire la tortura, si accinge ad approvare un testo che, come sottolineato dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks, sembra “disallineato rispetto alla giurisprudenza della Corte EDU, alle raccomandazioni della Commissione Europa per la prevenzione della tortura e delle pene e trattamenti inumani e degradanti e alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla tortura”.
Il testo della norma all’esame della Camera, infatti, prevede la tortura quale reato comune e non più quale reato proprio del pubblico ufficiale, come invece è prescritto dalla Convenzione delle Nazioni Unite.
Il reato, inoltre, non è più caratterizzato dal dolo specifico e potrà dirsi integrato solo nel caso in cui vengano posti in essere più atti di violenza o minaccia grave e sempre che siano commessi con più condotte ovvero abbiano comportato un trattamento inumano e degradante e, naturalmente, sempre che questi comportamenti abbiano cagionato acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico.
Come autorevolmente affermato dal Senatore Luigi Manconi, promotore della legge nella sua prima versione, successivamente stravolta, le modifiche apportate dimostrano “che non si vuole seriamente perseguire la violenza intenzionale dei pubblici ufficiali e degli incaricati di pubblico servizio in danno di cittadini privati della libertà e a loro affidati.”
La formulazione del testo di legge che verrà discusso alla Camera è talmente distante dalle norme internazionali che il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, come si è precisato poco sopra, con lettera del 16 giugno 2017, indirizzata al Presidente della Camera, del Senato, della Commissione Giustizia della Camera dei deputati e della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, ha ritenuto doveroso esprimere le proprie preoccupazioni incoraggiando il nostro Parlamento ad adottare una normativa conforme agli standard internazionali e volta non solo a punire la tortura ma anche a prevenire la commissione di tale reato.
L’Osservatorio “Carcere e Magistrato di Sorveglianza” della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux per queste ragioni manifesta forte preoccupazione nei confronti di un testo normativo che solo apparentemente sembra garantire un maggior ambito di applicazione mentre è evidente che comporterà una serie di insidie interpretative a discapito della tutela dei diritti dei cittadini.
Modena, lì 24 giugno 2017
(L’Osservatorio “Carcere e Magistrato di Sorveglianza” della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux)