ALLUNGARE I TERMINI DI PRESCRIZIONE SIGNIFICA PORRE A CARICO DELL’INCOLPEVOLE CITTADINO, VITTIMA O IMPUTATO CHE SIA, LE DEFICIENZE STRUTTURALI DELLA GIUSTIZIA ITALIANA. E’ UNA COSA INCIVILE.
L’INTRODUZIONE DELLA SOSPENSIONE DEI TERMINI
DI PRESCRIZIONE DOPO LA SENTENZA DI CONDANNA
DI PRIMO GRADO AVRÀ UN IMPATTO DEVASTANTE SULLA
GIÀ INTOLLERABILE DURATA DEI PROCESSI, FACENDO
RICADERE LE DEFICIENZE DEL SISTEMA “GIUSTIZIA” SUL CITTADINO.
SOSPENDERE I TERMINI DELLA PRESCRIZIONE SERVE DAVVERO?
NO, E’ INUTILE! PERCHÉ LA MAGGIOR PARTE DEI PROCESSI
SI PRESCRIVE IN FASE DI INDAGINI O NEL CORSO DELL’UDIENZA PRELIMINARE, FASE NELLA QUALE I FASCICOLI SONO NELLA ESCLUSIVA GESTIONE DELLE PROCURE E NELLA QUALE I DIFENSORI E I LORO ASSISTITI NON HANNO ALCUNA POSSIBILITA’ DI INCIDERE SUI TERMINI DI PRESCRIZIONE.
LA DILATAZIONE DEI TEMPI DI SOSPENSIONE DELLA PRESCRIZIONE COMPORTERÀ PERTANTO LA VIOLAZIONE DEL DIRITTO COSTITUZIONALE DEGLI IMPUTATI AD ESSERE GIUDICATI IN TEMPI RAGIONEVOLI, NONCHÉ DELLE PERSONE OFFESE
AD OTTENERE GIUSTIZIA”