COMUNICATO: PECCARE DI UMANITA’


Il Direttivo e l’Osservatorio Carcere ed Informazione Giudiziaria della Camera Penale Carl’Alberto Perroux di Modena intervengono sui recenti fatti di natura disciplinare riguardanti l’Avv. Flavio Rossi Albertini del Foro di Roma e l’Avv. Piera Farina del Foro de L’Aquila


Il Direttivo e l’Osservatorio Carcere ed Informazione Giudiziaria della Camera Penale di Modena esprimono forte preoccupazione in merito a quanto recentemente accaduto all’Avv. Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito (segnalato all’Ordine di appartenenza per aver salutato il proprio assistito stringendogli la mano e baciandolo sulle guance) ed alla collega Piera Farina del foro dell’Aquila (destinataria di analogo trattamento disciplinare, per avere assunto lo stesso tipo di contegno nei confronti della persona da lei assistita e ristretta in regime di 41 bis presso la casa circondariale Opera di Milano).
Trattasi di accadimenti che non possono che destare particolare allarme.
Sindacare i rapporti personali che inevitabilmente si instaurano con gli assistiti, porta all’estrema ed inevitabile conseguenza di limitare qualsiasi segno di solidarietà umana.
Ci si chiede quali siano i retropensieri che muovano questi agiti e quali gli scopi di tale atteggiamenti, frutto, sicuramente, della solita cultura del sospetto nei confronti del Difensore, primo (forse unico) baluardo delle garanzie.
Già nel 2020 la nostra Camera Penale manifestò vicinanza, immediatamente dopo i gravi fatti accaduti nei giorni 8-9 marzo 2020, ai familiari delle vittime.
Anche noi allora, con il lutto che portammo nei nostri cuori, dovevamo essere deferiti!
Come già stigmatizzato dall’Unione delle Camere Penali Italiane, con apposito comunicato del 22/06/25, pienamente condiviso dalla Camera Penale di Modena, non può trovare spazio in alcun modo ed in nessuna forma una cultura che demonizzi il legame che sorga tra il condannato ed il difensore, laddove si tratti, come è accaduto nei casi di specie, di puri episodi di sostegno morale alla dignità umana, di cui anche chi è ristretto non potrà mai essere privato.
Se la nostra Carta Costituzionale presuppone che la pena debba tendere alla rieducazione del condannato, un gesto di semplice umanità, come lo scambio di una stretta di mano o di un bacio sulla guancia, non potrà mai essere represso, perché assecondante il recupero sociale dell’individuo.


Il Direttivo e l’Osservatorio Carcere ed Informazione Giudiziaria
della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux

 

 

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