La Camera Penale di Modena “Carl’Alberto Perroux” esprime la più ferma solidarietà e vicinanza agli avvocati Rossella Ognibene e Oliviero Mazza, colpiti dall’ennesimo attacco giudiziario che trasforma l’esercizio della funzione difensiva in potenziale reato.
L’iniziativa della Procura di Reggio Emilia rappresenta un precedente gravissimo: denunciare per calunnia chi solleva legittime eccezioni processuali equivale a criminalizzare la dialettica dell’aula. I colleghi hanno semplicemente eccepito l’incompatibilità delle consulenti che avevano partecipato alle indagini prima della nomina – fatto documentalmente provato e riconosciuto dal Tribunale stesso. Eppure, questa normale attività difensiva è diventata oggetto di denuncia.
La tempistica risulta ancora più inquietante: notificare l’avviso di conclusione indagini proprio durante le arringhe, per fatti risalenti a luglio 2024, rivela un intento chiaramente intimidatorio.
È la creazione deliberata di un “effetto dissuasivo” che incide sulla serenità e libertà del difensore nel momento più delicato del processo.
Ma riflettiamo sull’impatto sistemico: quando un avvocato è sotto minaccia giudiziaria, ne risente inevitabilmente la qualità della difesa. L’assistito si trova con un difensore psicologicamente provato, costretto a calibrare ogni parola per non incorrere in nuove denunce. Il diritto costituzionale alla difesa tecnica viene così svuotato dall’interno.
Questo scenario ricorda drammaticamente il processo Pifferi a Milano, dove analoghe pressioni hanno condizionato l’azione difensiva.
La libertà intellettuale e morale del Difensore è l’irrinunciabile baluardo per la difesa dei diritti dell’imputato, del cittadino e del popolo, negata anche oggi da regimi autoritari quali Turchia, Russia e Iran, dove criminalizzare la difesa è strumento di controllo del dissenso.
L’Italia ha appena firmato la Convenzione europea sulla protezione della professione legale, che all’articolo 6 tutela le dichiarazioni rese in buona fede nell’esercizio della difesa.
Eppure, mentre sottoscriviamo impegni internazionali, nella prassi quotidiana assistiamo alla sistematica compressione di questi stessi diritti.
Il direttivo della Camera Penale di Modena denuncia con forza questa deriva autoritaria e richiama magistratura e istituzioni al rispetto dei principi democratici.
Attaccare la difesa significa minare lo Stato di diritto alle sue fondamenta.
La nostra solidarietà ai colleghi Ognibene e Mazza non è solo professionale, ma civile: difendiamo il diritto di ogni cittadino a una difesa libera e indipendente.
Il Direttivo della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux