Delibera del 10 gennaio 2025
Al signor Ministro della Giustizia
gabinetto.ministro@giustiziacert.it
Spett.le Commissione di garanzia per attuazione legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali
segreteria@pec.commissionegaranziasciopero.it
Spett.le Consiglio Nazionale Forense Roma
affarigenerali@pec.cnf.it
Al signor Presidente della Corte di Appello di Bologna prot.ca.bologna@giustiziacert.it
Al signor Procuratore Generale della Repubblica
presso la Corte di Appello di Bologna
prot.pg.bologna@giustiziacert.it
Al signor Presidente del Tribunale di Modena prot.tribunale.modena@giustiziacert.it
Al signor Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena
prot.procura.modena@giustiziacert.it
procuratore.procura.modena@giustiziacert.it
Al signor Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Modena prot.tribunale.modena@giustiziacert.it
Al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Modena ord.modena@cert.legalmail.it
Alla Dirigente Amministrativa
prot.tribunale.modena@giustiziacert.it
Alla Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane
segreteria@camerepenali.it
LORO SEDI
OGGETTO: ASTENSIONE COLLETTIVA DALL’ATTIVITÀ GIUDIZIARIA DEGLI AVVOCATI EX LEGE 146/1990 COME MODIFICATA DALLA LEGGE 83/2000 PER IL GIORNO 24 GENNAIO 2025.
Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux, riunito per ragioni d’urgenza e di speditezza in modalità telematica, come statutariamente previsto,
PREMESSO CHE
– nel breve volgere di appena otto giorni si sono verificati tre decessi di altrettanti detenuti presso la Casa Circondariale Sant’Anna di Modena, due dei quali, a quanto si apprende, tragicamente causati da inalazione di gas (come già significativamente avvenuto in altro precedente episodio risalente al febbraio 2023);
– in particolare, un primo decesso – che non pare allo stato chiaramente riferibile ad un gesto suicidiario – s’era verificato lo scorso 31 dicembre, mentre in data 4 gennaio, in seguito ad un lungo ricovero, era deceduto un detenuto che aveva compiuto un gesto estremo nel corso del mese di dicembre;
– da ultimo, in data 7 gennaio 2025 si è verificato l’ulteriore drammatico decesso di un detenuto in seguito ad un gesto inequivocabilmente intenzionale e preceduto, sul finire del mese di novembre, da una valutazione tecnica a doppia firma, richiesta dai suoi difensori, attestante una condizione di particolare fragilità e di potenziale rischio suicidiario;
– pare evidente una stretta relazione tra i tre recenti episodi, che devono essere necessariamente letti anche alla luce del più ampio quadro di disagio nel quale versa la casa circondariale modenese, nella quale s’erano registrati ben 40 casi di tentato suicidio di detenuti nel periodo 24 luglio 2023 – 4 luglio 2024, come riportato nella relazione annuale del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Modena;
– la medesima relazione mostra poi in maniera palmare una grave situazione di sovraffollamento, atteso il largo superamento delle soglie di capienza regolamentare, cui si aggiungono le croniche carenze strutturali e l’insufficienza di personale;
– come noto, molte delle carenze dell’Amministrazione penitenziaria trovano soluzione solo nell’impegno di una rete di associazioni di volontariato che svolgono un ruolo di supplenza dello Stato in molti ambiti riguardanti importanti aspetti della vita personale e relazionale dei detenuti;
– pare condivisibile la necessità, manifestata all’esito dell’ultimo episodio suicidiario, dal Garante Comunale e dal Garante Regionale di rimettere ora in discussione il sistema di prevenzione dei suicidi in carcere, sia sul fronte dell’amministrazione penitenziaria che della sanità regionale;
CONSIDERATO CHE
– non può non evidenziarsi come questi ultimi decessi seguano di pochi anni ai drammatici eventi del marzo 2020, quando in conseguenza dei fatti avvenuti presso il Carcere di Sant’Anna avevano perso la vita nove detenuti;
– tali decessi seguono poi lo straziante stillicidio di suicidi che aveva colpito il sistema penitenziario nazionale nel corso dell’anno 2023, giunto alla drammatica cifra di novanta decessi in un singolo anno – mai così elevato in passato –, portando le Camere Penali territoriali ad organizzare una capillare serie di maratone oratorie, che avevano coinvolto anche il mondo della politica, e ad un’astensione dalle udienze e da ogni altra attività giudiziaria proclamata dalla Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane per i giorni 10, 11 e 12 luglio 2024;
– l’Unione delle Camere Penali Italiane aveva voluto denunciare pubblicamente sia “la mancanza di un programma di serie riforme strutturali e di ripensamento dell’intera esecuzione penale”, sia pure “l’irresponsabile indifferenza della politica di fronte al dramma del sovraffollamento ed alla tragedia dei fenomeni suicidiari, concretizzatasi nel perdurante rifiuto di porre in essere con immediatezza e urgenza qualsivoglia concreto strumento deflattivo, da quello dell’adozione di possibili procedimenti di clemenza generalizzata, a quelli oggetto di proposta di legge già pendente davanti al Parlamento” osservando come, peraltro, “la stessa magistratura non è disposta a fare ricorso solo in casi veramente eccezionali alla misura della custodia cautelare in carcere, ad applicare in modo esteso le pene sostitutive introdotte dalla riforma Cartabia ed a riconoscere benefici penitenziari sulla base di criteri che tengano conto delle condizioni inumane di detenzione, continuando così a contribuire all’aggravarsi della condizione dei detenuti” ;
– il Decreto n. 92 del luglio 2024, recante, tra le altre, “Misure urgenti in materia penitenziaria” non ha sortito alcun risultato concreto in ordine alle condizioni degradanti in cui versano gli istituti di pena e neppure in ordine al sovraffollamento cronico degli istituti penitenziari;
– appare significativo che il Presidente della Repubblica abbia voluto rompere il silenzio della politica in occasione del discorso di fine anno, richiamando la massima attenzione delle Istituzioni al rispetto dei principi costituzionali e della dignità delle persone ristrette in carcere, osservando come l’alto numero di suicidi sia indice di “condizioni inammissibili” e che “i detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine”;
– il messaggio del Presidente della Repubblica era significativamente seguito di pochi giorni all’apertura della Porta Santa nel Carcere di Rebibbia da parte di Papa Francesco, che aveva ancora una volta affermato la necessità di un trattamento conforme ai più elementari sentimenti di umanità;
– tali ultime richiamate dichiarazioni paiono in stridente contrasto con l’affermazione del Sottosegretario alla giustizia che di recente aveva spericolatamente affermato, in una manifestazione istituzionale, “non lasciamo respirare chi è dietro quel vetro”;
PRESO ATTO CHE
– i recenti drammatici decessi presso la Casa Circondariale Sant’Anna di Modena rappresentano solamente il picco delle condizioni inumane e degradanti in cui versano gli istituti di pena italiani ed il frutto di politiche carcerocentriche che paiono purtroppo insuperabili nell’attuale assetto parlamentare;
– simili fatti non possono lasciare indifferente l’Avvocatura, che deve anzi farsi promotrice dei principi costituzionali del giusto processo e della tutela della vita e della dignità delle persone, ancorché ristrette, tanto più dinanzi al clima di populismo giudiziario che ancora troppo spesso anima il dibattito pubblico;
– ciò a maggior ragione considerando gli ulteriori episodi suicidiari, almeno 3 nel fin troppo breve corso dell’anno 2025, già verificatisi negli istituti penitenziari di Paola e di Firenze;
tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Direttivo
PROCLAMA
l’astensione collettiva dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale degli avvocati impegnati innanzi al Tribunale di Modena, agli Uffici giudiziari circondariali di Modena (GIP-GUP, Magistrato di Sorveglianza) e l’Ufficio del Giudice di Pace di Modena, e la programmazione di manifestazioni e iniziative politiche nella giornata del 24 gennaio 2025.
Il servizio pubblico essenziale della celebrazione dei processi penali con imputati detenuti sarà garantito alle condizioni previste dagli artt. 420-ter comma 4 e 306 comma 5 c.p.p.
IN OSSEQUIO
alle disposizioni di legge e del Codice di Autoregolamentazione delle astensioni dall’attività giudiziaria degli avvocati adottato da OUA, UCPI, AIGA, UNCC, che – ai sensi della legge 146/1990 come modificata dalla legge 83/2000 – è stato valutato come idoneo e dunque operante dalla Commissione di Garanzia dell’Attuazione della legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici essenziali mediante la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 2008 ai sensi della legge 146/1990 come modificata dalla legge 83/2000,
COMUNICA
ai sensi dell’Articolo 2 del detto Codice che
a) l’astensione dalle attività giudiziarie ha la durata di giorni 1 e si terrà il giorno 24 gennaio 2025;
b) è stata e sarà assicurata la comunicazione al pubblico della astensione con modalità tali da determinare il minimo disagio per i cittadini, fra l’altro dando tempestiva comunicazione dell’iniziativa mediante pubblicazione sul sito Internet dell’Unione delle Camere Penali Italiane www.camerepenali.it e della Camera Penale di Modena www.camerapenaledimodena.it, mediante comunicazione agli organi di stampa nonché con altri mezzi di comunicazione anche all’interno degli uffici giudiziari (manifesti; volantini etc.)
d) la già menzionata astensione viene comunicata nei termini prescritti alle Autorità indicate nell’articolo 2 del Codice di Autoregolamentazione sopra indicato;
d) tra la proclamazione e l’effettuazione dell’astensione non intercorre un periodo di tempo superiore a sessanta giorni;
e) l’astensione in questione non rientra tra i casi di cui all’art. 2 comma 7 della legge 146/1990 come modificata dalla legge 83/2000;
f) sono rispettate le condizioni di cui all’art. 2, comma IV del Codice di Autoregolamentazione predetto.