12/07/17 | Giudice di Pace: i carichi di udienza non consentono un pieno esercizio del diritto di difesa

GIUDICE DI PACE: I CARICHI DI UDIENZA NON CONSENTONO UN PIENO ESERCIZIO DEL DIRITTO DI DIFESA.

I Penalisti Modenesi ribadiscono la preoccupazione per la fissazione di un numero eccessivo di processi avanti al Giudice di Pace di Modena.

La Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux aveva espresso nel corso del mese di maggio estrema preoccupazione per l’eccessivo carico delle udienze fissate al Giudice di Pace di Modena salutando con estremo favore il tempestivo ed opportuno intervento del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati in seguito alla clamorosa fissazione di 99 processi in una unica giornata d’udienza.

I Penalisti modenesi avevano sottolineato come la contemporanea fissazione, nell’ambito di un’unica udienza dibattimentale, di un numero tanto elevato di processi penali, fosse mortificante dell’esercizio della giurisdizione, comprimendo in modo inaccettabile le funzioni proprie degli avvocati e, con esse, l’inviolabile diritto di difesa che gli stessi quotidianamente garantiscono.
Bisogna tuttavia rilevare come, purtroppo, la situazione attuale non abbia segnato significativi miglioramenti, registrandosi ancora oggi ruoli d’udienza eccessivamente gravosi e tali da causare, oltre a gravi compressioni del diritto di difesa, intollerabili disagi per i cittadini che, a titolo di imputati, persone offese dal reato ovvero testimoni, sono chiamati davanti al Giudice di Pace.

Ribadiamo che l’esigenza di accelerare la durata dei processi è avvertita da tutti gli operatori della Giustizia e pure dei cittadini, ma non può tradursi nella impossibilità di esercitare adeguatamente i fondamentali diritti di difesa, auspicando una rapida soluzione che consenta una calendarizzazione delle udienze penali idonea a contemperare la necessità di contenere i tempi del processo con quella di garantire la effettiva e piena tutela dei diritti.

Modena, lì 12 luglio 2017
(Il consiglio direttivo della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux)

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